Assaggi: “Utili sputi di riflessione” – di Moreno Burattini
Aforismi, battute, riflessioni ora sarcastiche ora poetiche, massime
e minime, frutto della penna corrosiva e dello sguardo controcorrente di uno dei più famosi sceneggiatori di fumetti italiani, corredati dalle illustrazioni inedite di 28 noti disegnatori.
Moreno Burattini ha raccolto in questo volume, in occasione dei suoi primi venticinque anni di carriera, le migliori riflessioni e provocazioni da lui pubblicate in Rete e le sue battute più divertenti. Frasi a effetto, brevissime e fulminanti, divise per argomento, da leggere tutti insieme o saltando qua e là, puntando il dito a caso per cercare una folgorazione. Senza necessariamente dover essere d’accordo. In copertina: “Il mio guaio più grosso sono io” di Lucio Filippucci. Prefazione di Giuseppe Noto.
Ecco una piccola selezione, pescando a caso tra le pagine del libro.
Fai quel che sei.
L’importante è avere sempre qualcuno a cui dare la
colpa.
Reputo inferiori quelli che si credono superiori.
Non salgo mai sul carro del vincitore perché sono
troppo impegnato a evitare che mi schiacci.
Ma quelli che guardano i talk show politici, indossano anche il cilicio?
Non mi meraviglio di chi crede in Dio, ma di chi crede che sia buono.
Ma quelli che si firmano o si presentano prima con il cognome, sono nati podalici?
Non esistono donne semplici.
La donna che cerca in un uomo il padre dei suoi figli, non va bene per essere la madre dei miei.
“Una volta Hulk e la Cosa hanno fatto una sfida a
braccio di ferro”. “E chi ha vinto?” “Braccio di Ferro”.
Da autore divido i fumetti in tre categorie. Non avrei saputo scriverlo, lo avrei saputo scrivere anche io, lo avrei scritto meglio.
Propongo di cambiare il santo patrono d’Italia in padre Pio perché fa più miracoli.
Non è da sfigati essere single, è da sfigati essere mogli o mariti infelici.
Le mie sconfitte sono dovute agli autogol.
La causa del mio mal è che piango me stesso.
La prima cosa che vorrei mi fosse detta è che cosa significano le cose non dette.
All’esame di coscienza io non vengo neppure ammesso.
L’umanità non ha umanità.
La felicità è liquida, l’infelicità di pietra.
Se un ginecologo vuol fare l’obiettore gli sarebbe bastato specializzarsi in pediatria.
Non sono mai salito sulle montagne russe, perché gli Urali sono davvero troppo lontani.
Tutti gli animali della zona lo sanno che nella palude c’è una biscia clandestina.
Gli uomini che si tingono i capelli non sono abbastanza
grati al destino che non glieli ha fatti perdere.
I grandi uomini si dividono in due categorie: quelli che
comandano e quelli che non obbediscono.
Se una vita non è complicata non è una vita.
Qualunque cosa tu stia facendo, il resto del mondo tromba.
La maggior parte dei matrimoni finisce perché non sono mai
cominciati.
Bisogna avere una morale senza essere moralisti.
Così tante donne, così poche femmine. Così tanti maschi, così
pochi uomini!
La vita è una condanna all’ergastolo: ci si risveglia tutte le mattine nella stessa cella.
Non puoi perdermi perché non mi hai.
La fedeltà è innaturale quanto la castità.
Gli scrupoli sono come i peli sul corpo di una donna: meglio averli solo là dove servono.
Il sesso è l’unico gioco bello quando dura tanto.
Che miracolo, un brivido.
Il mio epitaffio: fate come se non ci fossi.
Gli uomini che non hanno mai tradito sono quelli che non hanno avuto occasioni per farlo.
Elezioni: strumento con cui gli elettori decidono da quale governo vogliono essere delusi.